Classi di isolamento elettrico, cosa sono e come si calcolano

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Punto Luce /
08/03/2018

Cosa sono le classi di isolamento elettrico e perché sono importanti? Qual è il calcolo da fare per scegliere il trasformatore giusto? Ecco cosa verificare prima di passare dallo shop.

Cosa sono le classi di isolamento elettrico

Le classi di isolamento elettrico sono una divisione voluta dall’IEC per ridurre i rischi collegati a guasti su un impianto. Quindi, per esempio, gli impianti di classe 0 saranno isolati in un modo e si comporteranno in un modo in caso di folgorazione, mentre quelli di classe 2 si comporteranno diversamente. Come funziona.

Gli impianti di classe zero non sono più validi nel nostro Paese, perché ritenuti pericolosi. Infatti, l’isolamento qui è ricondotto solo alla zona principale dell’impianto e non è prevista la messa a terra. Ne consegue che, quando questo isolamento non è più efficace, l’impianto diventa instabile e pericoloso.

Invece, quelli di classe uno sono impianti che hanno più protezioni: isolamento, messa a terra e doppio cavo neutro giallo/verde. Se si rompe, il primo strumento di protezione è la messa a terra, che regge fino a 50 V. Oltre ai 30 mA, l’impianto si spegne da solo perché l’interruttore “scatta”, scollegandosi dalla rete elettrica.

La classe due ha due sistemi di isolamento. Così, la messa a terra non ha ragione di esistere nell’impianto. In più, ci sono dei sistemi isolanti rinforzati nell’impianto. Così, un solo guasto di lieve entità non compromette l’impianto. In caso di guasti gravi su più livelli, l’oggetto semplicemente smette di funzionare. Questo tipo di classe si trova nei piccoli elettrodomestici.

Infine, la classe tre prevede che l’impianto non superi i 60 V, tranquillamente gestibili dal corpo umano in caso di scossa. Così, non sono necessari sistemi di sicurezza particolari. Di solito, questi impianti sono alimentati a batteria e le scosse sono relative.

Come si calcolano

La formula matematica di riferimento per i trasformatori è:

Volt/spira = k per radice quadrata di An.

An è la potenza del trasformatore.

k è la tensione per cortocircuito.

Volt per spira è il potenziale elettrico per spira, cioè attraverso un anello conduttore.

Quindi, per sapere il potenziale elettrico, si moltiplica la tensione per cortocircuito per la radice quadrata della potenza del trasformatore. Quindi, supponendo che An sia 16 e k sia 0,5, il calcolo andrà fatto in questo modo:

Volt/spira = 0,5 x 4 (radice quadrata di 16)= 2.

In questo modo è possibile stabilire se il trasformatore è quello giusto in base alla tensione che deve sostenere. Purtroppo, di solito i calcoli sono più difficili di così.

Per questo, è importante far valutare a un esperto la situazione quando si deve installare un trasformatore, anche se si riconosce la classe di isolamento elettrico relativa. In questo modo, si riesce a ottenere il pezzo giusto per quell’impianto.

Questi calcoli si fanno, per esempio, negli impianti elettrici a basso impatto energetico, oppure quando si vogliono utilizzare le energie alternative.

Fatti i dovuti calcoli, potrete passare dallo shop.

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