Come scegliere la parabola satellitare

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Ruggero /
28/07/2022

Gli elementi chiave di un impianto di ricezione satellitare sono essenzialmente tre: parabola, convertitore LNB e decoder.

La parabola ha una funzione “meccanica”, dal momento che il suo scopo è quello di catturare i segnali che provengono dai satelliti per poi concentrarli in un punto preciso. Il meccanismo è molto simile a quello di uno specchio. Nelle prossime righe ci concentreremo proprio sulla parabola, fornendo tutte le informazioni per scegliere quella più adatta a seconda delle necessità.

Cos’è una parabola satellitare

La parabola satellitare, o antenna satellitare / antenna parabolica, è pensata per chiunque desideri ricevere i canali internazionali ampliando la scelta di programmi televisivi, o in alternativa a chi abita in zone dove il segnale digitale terrestre arriva debole. Si tratta di apparecchi che dispongono di un alto guadagno, dove con  il termine “guadagno” si fa riferimento alla potenza dell’antenna.

Il guadagno è espresso in dB. Più questo valore è alto, tanto più il segnale verrà ricevuto correttamente. La potenza di una parabola satellitare si basa sul rapporto tra il diametro del disco parabolico e la lunghezza d’onda utilizzata nella ricetrasmissione.

Questo significa che maggiore è il rapporto, maggiore è il guadagno. Di conseguenza un’antenna satellitare più grande offrirà una ricezione migliore.

Parabola satellitare: come scegliere

La soluzione più semplice, economica e collaudata per la ricezione dei canali satellitari in banda Ku (10,7-12,75 GHz), è rappresentata dalla classica parabola con forma ellittica (ovale) secondo lo schema “offset”. Dalle vecchie antenne “prime focus” di forma circolare si diversifica perché non guarda direttamente il satellite, ma al contrario è inclinata verso l’orizzonte. In altre parole, il punto di fuoco dove è posizionato l’LNB non corrisponde al centro dell’antenna.

Il focus, infatti, è leggermente spostato di un angolo di offset (20/25°) rispetto a quella che è la verticale della parabola. I vantaggi dell’offset rispetto al prime-focus sono essenzialmente due. Il primo è rappresentato dal fatto che il segnale colpisce la totalità della superficie dell’antenna. In questo modo l’LNB non genera alcuna ombra. Il secondo vantaggio, invece, consiste nella possibilità di evitare l’accumulo di neve nei mesi invernali. I materiali utilizzati sono acciaio, alluminio e fibra di vetro. 

L’acciaio è indubbiamente il materiale più economico, ma presenta la controindicazione della ruggine. L’alluminio, invece, è il materiale più pregiato, leggero e meno esposto all’ossidazione. La fibra di vetro, infine, garantisce la migliore resistenza e affidabilità nel tempo, ma risulta parecchio più costosa, e per questo motivo impiegata esclusivamente nelle parabole “premium”. Oltre al bianco, le parabole sono disponibili anche in grigio chiaro o scuro, rosso mattone e altre tinte.

Varie misure e materiali

Le antenne paraboliche vengono prodotte in diverse misure, come  45, 60, 80, 90, 100, 120, 150 cm e oltre. Tale misura viene calcolata prendendo come base il diametro verticale del disco. Questo perché il diametro orizzontale è inferiore a causa della forma ellittica. La più diffusa è sicuramente quella da 80 cm grazie al miglior compromesso tra ingombro e guadagno. L’installazione, infatti, può avvenire praticamente ovunque, dal tetto al balcone. Questo chiaramente se i regolamenti condominiali lo permettono.

Non servono nemmeno particolari accorgimento grazie al peso ridotto e alla bassa resistenza al vento. Ad ogni modo, nei luoghi molto ventosi o vicini al mare, sono comunque più indicate le parabole con strutture ad alta robustezza e spessore. Su questi modelli, infatti, vengono applicati adeguati trattamenti antiossidanti e verniciatura a polveri. Ovviamente queste parabole costano qualche decina di euro in più rispetto a quelle “normali”. Di contro, però, assicurano prestazioni superiori e un’affidabilità maggiore.

Dobbiamo ricordare, infatti, che molto spesso le parabole sono posizionate sui tetti, a decine di metri di altezza. L’elemento sicurezza, quindi, è fondamentale perché con il passare degli anni possono diventare pericolose a causa del distaccamento dei vari elementi.

Le parabole più grandi, dai 180-240 cm a salire, possono essere “piene” ma anche composte da diversi “spicchi” per agevolare trasporto e montaggio, p eventualmente  realizzate con una rete metallica.

Parabola: grandezza e guadagno

Il guadagno di un’antenna parabolica, quindi la sua capacità di catturare i segnali che arrivano dallo spazio, è direttamente proporzionale alla dimensione. Presupponendo l’utilizzo degli stessi materiali con il medesimo design, una parabola piccola da 60-80 cm ha un guadagno sicuramente inferiore rispetto a un modello medio-grande, ad esempio da 100-120 cm. Questa differenza si nota principalmente quando il satellite è poco potente, quando piove oppure il cavo coassiale è lungo con dispersione del segnale.  

Per conoscere il diametro più adatto per ogni satellite, è sufficiente  consultare le aree di copertura (footprint) pubblicate sul web. Quella ovale, però, non è l’unica forma impiegata per le parabole satellitari. Numerose aziende, infatti, hanno studiato e brevettato soluzioni differenti che consentono di migliorare prestazioni e design. Se la tradizionale parabola ovale non può essere installata sul tetto, ad esempio, per ragioni pratiche o economiche, l’unica soluzione possibile è l’antenna satellitare piatta.

Progettata per catturare il segnale attraverso una matrice di celle, l’antenna piatta ha prestazioni inferiori rispetto a quelle ovali, ma consente comunque di ricevere i canali satellitari in quei luoghi dove l’estetica ha la massima priorità. Questo modello, infatti, è spessa solamente pochi centimetri, ha un design pulito e lineare che non attira l’attenzione, ed è priva di sporgenze grazie all’LNB integrato. Tra l’altro può essere anche dipinta o rivestita per mimetizzarla ulteriormente.

Toroidale: una sola antenna per 16 satelliti

La parabola toroidale è progettata per ricevere fino a 16 satelliti situati in una porzione della Fascia di Clarke di circa 40°, ad esempio da 35° Est a 5° Ovest. Tutto questo è possibile con un innegabile valore aggiunto, ovvero che non è necessario aggiungere un motore. Oltretutto non si presentano nemmeno tutti quegli inconvenienti, tra cui la perdita di guadagno, che generalmente si presentano con le normali antenne ovali.

L’antenna toroidale è costituita da due riflettori contrapposti posizionati in modo tale da ottenere una “linea focale” capace di seguire la fascia di Clarke, al posto di un “punto focale” come quello delle tradizionali antenne ovali e piatte. Il riflettore principale si presenta in maniera simile a quello delle classiche antenne ovali, e dirige i segnali dei diversi spot orbitali sul riflettore secondario concavo-convesso. Quest’ultimo, a sua volta, grazie alla linea focale, è capace di indirizzarli ai singoli LNB.

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