Cos’è un UPS e a cosa serve

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UPS cosa serve
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Punto Luce /
12/01/2017

Oggi la protezione dell’impianto elettrico è diventata più importante che in passato. Le nostre utenze hanno infatti bisogno di essere protette non solo dal black out ma anche da altri fenomeni che possono compromettere la qualità energetica, come ad esempio le sovratensioni, le microinterruzioni dell’alimentazione elettrica e le variazioni della tensione. Per evitare questi inconvenienti, istallare un UPS diventa quanto mai necessario.

UPS cosa vuol dire?

UPS è la sigla che sta per “Uninterruptible Power Supply”, che in italiano significa gruppo di continuità. Si tratta di un’apparecchiatura da collocare tra la rete di alimentazione e i dispositivi che si vogliono proteggere, così che questi ultimi continuino a ricevere energia, anche in caso di eventuali interruzioni del sistema di alimentazione centrale.

A cosa serve un UPS

Immaginiamo di lavorare con un computer e di maneggiare dati preziosi che potrebbero essere cancellati improvvisamente, a causa di un black out o di un calo di tensione elettrica. Nonostante l’affidabilità che i pc hanno oggi raggiunto, è facile che essi siano vulnerabili ad eventuali comportamenti anomali dell’impianto elettrico e che, per questo motivo, dati, file o interi dischi possano essere persi o danneggiati. Questi problemi non si verificano nel caso in cui il nostro computer o dispositivo elettrico sia provvisto di un UPS. Questo infatti manterrà alimentati gli apparecchi elettrici, stabilizzando la corrente elettrica da cui sono raggiunti. L’UPS si usa soprattutto per il computer e i suoi componenti (monitor e modem) che saranno protetti dai picchi di tensione e allo stesso tempo resteranno in uso per qualche minuto, in caso di black out, per consentire di salvare i dati su cui si sta lavorando e spegnere il pc.

Quale UPS scegliere

In commercio esistono diversi tipi di UPS, che vanno scelti in base alle nostre necessità Importante è sicuramente la valutazione del voltaggio del nostro gruppo di continuità. Questo perché, se il voltaggio totale dei dispositivi collegati al gruppo di continuità è maggiore di quello che l’UPS può sostenere, in caso di black out, si rischia comunque lo spegnimento dei dispositivi.
Per calcolare il voltaggio che il nostro gruppo di continuità deve sostenere, bisogna sommare i Watt che i dispositivi utilizzati richiedono a pieno carico. Se il voltaggio del gruppo di continuità è maggiore del voltaggio complessivo dei nostri dispositivi, anche l’autonomia energetica del nostro UPS sarà maggiore.
Il vantaggio dell’UPS è che questo non ha bisogno di nessun software di gestione per essere collegato al pc.
Tra gli svantaggi dell’UPS si segnala soprattutto il rumore che si genera quando il sistema entra in uso: l’inverter, in esso presente e responsabile della produzione di corrente, nel funzionare, produce un ronzio. Il rumore è provocato poi anche dalle valvole di raffreddamento, di cui molti UPS sono dotati e che si attivano insieme all’inverter.

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