Come illuminare le vie d’esodo

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via d'esodo
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09/03/2017

La corrente elettrica può mancare in qualsiasi momento per diversi fattori: temporali, lavori in corso, incendi o sovraccarichi sono solo alcune delle cause che rendono essenziale, soprattutto in luoghi pubblici o aperti al pubblico, l’istallazione di una illuminazione di sicurezza.

Cos’è l’illuminazione di emergenza e a cosa serve

In accordo con le normative italiane vigenti, quando, per un qualsiasi motivo, l’illuminazione ordinaria viene a mancare è necessario che si attivi un tipo di informazione differente. La norma UNI EN 1838 sull’illuminazione di emergenza ha fornito indicazioni chiare riguardo questo tipo di illuminazione. In accordo con la normativa, ogni tipo di illuminazione che si attiva in assenza di quella ordinaria è definita illuminazione di emergenza e deve essere alimentata da una fonte di energia indipendente, come ad esempio una batteria o un gruppo adattogeno.

L’illuminazione di emergenza può essere distinta in:

  • illuminazione di sicurezza, utile a fornire alle persone che si trovano in una condizione di mancanza di corrente ordinaria un livello di sicurezza adeguato ad evitare incidenti e funzionale alla mobilità e lo spostamento delle persone ma non allo svolgimento delle mansioni ordinarie;
  • l’illuminazione di riserva, che serve invece a fornire un apporto di energia adeguato a continuare a svolgere le funzioni che si stavano svolgendo prima dell’interruzione della corrente, senza sostanziali differenze.

Illuminazione di sicurezza e segnaletica delle vie di fuga

Essendo necessaria a favorire l’evacuazione delle persone presenti in un’area o in un locale, l’illuminazione di sicurezza deve essere accuratamente predisposta e seguire una serie di normative. Questo tipo di illuminazione deve illuminare non solo il locale in cui ci trova ma soprattutto illuminare la segnaletica che si trova sulle uscite e sulle vie di esodo, così che il percorso per arrivare al sicuro possa essere identificato in maniera immediata e precisa.

Per questo motivo è fondamentale curare attentamente anche la predisposizione della segnaletica di sicurezza, che faciliti il raggiungimento delle uscite di sicurezza. Questa segnaletica è comprensibile a livello internazionale, è collegata ad un impianto di illuminazione, che funziona in modo indipendente dalla rete, ed è costituita soprattutto da segnali direzionali che indichino l’uscita di emergenza.

In accordo alla norma EN 60598-2- 22 (CEI 34-22), l’illuminazione di emergenza deve segnalare le vie di esodo e deve essere collocata almeno:

  • in corrispondenza di ogni uscita di sicurezza;
  • in corrispondenza di tutte le porte di uscita previste all’uso in caso di emergenza;
  • ad una distanza di massimo due metri da tutte le rampe di scale, così che queste ricevano luce diretta;
  • ad una distanza di massimo due metri rispetto ad ogni gradino o cambio di livello;
  • nei pressi di ogni segnale di sicurezza;
  • nei pressi di ogni cambio di direzione lungo le vie di esodo;
  • nell’intersezione dei corridoi, quando ci si trovi di fronte ad un bivio in cui dover scegliere la giusta direzione per proseguire;
  • all’esterno di ogni uscita che conduca in un luogo sicuro, cioè in corrispondenza delle mete dell’esodo, a meno che il luogo sicuro non corrisponda alla strada, dotata di illuminazione pubblica;
  • ad una distanza di massimo due metri da ogni punto di pronto soccorso;
  • ad una distanza di massimo due metri da qualsiasi dispositivo antincendio o da qualsiasi punto di chiamata dei soccorsi.

La stessa normativa prevede che l’alimentazione di sicurezza entri in funzione ogni volta che la tensione della rete scenda sotto la soglia dell’80% per più di 0,5 secondi, alimentando in modo autonomo tutti i suoi apparecchi costitutivi.

È importante che gli impianti di illuminazione di sicurezza garantiscano livelli di illuminazione minimi, in tutto il loro arco di vita. Poiché gli apparecchi sono soggetti ad un naturale degrado luminoso nella loro vita, è necessario che in fase progettuale il loro valore di illuminazione sia sempre sovradimensionato.

L’illuminazione di sicurezza deve essere fruita in modo chiaro a tutti, adulti, anziani e bambini e deve essere ben visibile anche quando il locale è pieno di persone. Per questo motivo si preferiscono di solito posizioni dell’illuminazione più elevate, che riescano ad essere visibili a tutti. L’altezza degli apparecchi di illuminazione in ogni caso non deve mai essere inferiore ai due metri. Se i dispositivi possono essere soggetti a urti o colpi, questi devono essere protetti da una grigia metallica. La lice di sicurezza può essere disposta sia a parete che a soffitto ma in entrambi i casi è fondamentale che la luce sia diretta dall’alto verso il basso e che illumini ogni ostacolo presente.

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